IL CALCIO AI TEMPI DI GESU'

Leggete questa simpatica storiella sul calcio ai tempi di Gesù, io leggendola mi sono divertito moltissimo!


Dovete sapere che anche ai tempi di Gesù si giocava a calcio. Lo stesso Gesù era un abile calciatore. Ha giocato sempre nel Beitar Gerusalemme: ha cominciato come attaccante poi ha giocato in porta dove effettuava veri e propri miracoli. Ha subito solo un gol da un certo Erode e l’ha premiato trasformando il pallone in un pallone d’oro, poi ovviamente gliel’ha consegnato. Trovato positivo all’antidoping cominciò la carriera da allenatore al Real Apostolic dove con soli 12 calciatori, conosciuti con il soprannome di apostoli riuscì a vincere 3 campionati di fila e arrivò anche in finale nella prima edizione di Champions League. Gesù amava schierare il 4-4-2 con Pietro tra i pali. I tifosi hanno dedicato a lui il coro “Chiudila ‘sta porta” mentre l’unico a sedere sempre in panchina insieme a mister Gesù era Giuda. Inoltre ha inventato il replay per far vedere a Lazzaro un gol da lui realizzato su rinvio dal fondo e non si è mai concesso al gossip, soltanto una volta in occasione delle nozze di Canà, suo primo mister.

I campionati li dominò e arrivò in finale di Champions dopo aver battuto il Mediolanum , i diavoli rossoneri, dopo ben 40 giorni di rigori fino all’errore decisivo di un giovanissimo Paolo Maldini.

In finale si trovano contro la Roma allenata da Ponzio Pilato. Decide al 90° un autogol di Giuda che era appena entrato dopo 16 anni di panchina. Dopo l’autogol Giuda esulta e dichiara di essersi venduto la partita per 30 denari.



Poi Gesù con la sua morte lascia il calcio terrestre e passa al calcio celeste dove torna a giocare e guida il Paradiso, dove ritrova anche Pietro a cui erano state affidate le chiavi della porta, alla vittoria del “Torneo 3 nazioni” battendo il Purgatorio e l’Inferno.